È vero che a volte una routine può essere noiosa ma nel caso dello studio di una lingua straniera è essenziale, attenzione non ho detto lingua seconda.
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Infatti, studiare una lingua seconda significa studiarla in un contesto dove essa è usata come lingua della quotidianità, invece studiare una lingua straniera significa studiarla in un contesto dove essa non è una lingua della comunicazione. In termini pratici, la differenza sta senza dubbio nell’esposizione, naturale e prolungata nel caso di una lingua seconda, artificiale e sporadica nel caso di una lingua straniera.
A questo punto, capite bene che creare una routine di apprendimento permette di avere un’esposizione costante e mediamente prolungata. Ma prima di capire come fare a creare questa routine, non dimenticate di seguire le nostre pagine Facebook, Instagram e Youtube e di ascoltare il nostro Podcast.
1 Le finestre temporali
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Spesso pensiamo di non avere tempo, capita a tutti, ma il tempo c’è sempre per le cose belle e importanti. Allora, se il progetto è importante l’unico problema rimane organizzare il tempo. A mio parere, sessioni di studio lunghe non sono il massimo poiché ci si deconcentra molto presto. Sembra infatti che la nostra concentrazione duri al massimo 40 minuti, così suddivisi: i primi 5 servono per prendere il ritmo, al ventesimo abbiamo il picco massimo e al quarantesimo si esaurisce.
Prendendo per buona questa teoria, è meglio applicarsi in mini-sessioni della durata di una mezzoretta l’una, da programmare nei momenti più tranquilli della vostra giornata. Se siete molto impegnati dovete sfruttare i cosiddetti “tempi morti”, cioè momenti in cui non fareste nulla perché siete in attesa del treno, perché state aspettando la cottura di un cibo o vostra figlia fuori da scuola.
2 Crea un formato
La creazione di un formato è una parte essenziale perché ci consente di risparmiare tempo ed energie mentali. Sapere già cosa si farà in quella sessione ci dà uno stimolo più forte. Provate a pensare al fascino dei “fast food”, di certo il loro punto di forza non è la qualità bensì l’idea di entrare pagare e mangiare in 5 minuti. Ecco, la nostra mente ha bisogno di sedersi e iniziare, senza perdere troppo tempo nel capire cosa fare. L’ideale sarebbe avere due finestre di studio da trenta minuti suddivise in due momenti da 15 minuti l’una, in cui praticare le abilità ricettive (lettura e ascolto) e quelle produttive (conversazione e scrittura).
3 La scelta dei contenuti e delle attività.
Ecco un’altra parte fondamentale del progetto. Scegliere i contenuti non è mai facile perché internet ne offre così tanti che a volte si perdono ore e ore solo a cercarli. Il consiglio è scegliere sempre qualcosa di interessante secondo i vostri gusti, qualcosa che vi faccia dimenticare la parte dell’apprendimento e che vi faccia concentrare sulla parte del divertimento. Se siete appassionati di musica, scegliete materiali che trattino questi temi (blog di discussione sulle nuove tendenze musicali, canali Youtube di cover, musical e karaoke). Le attività che scegliete devono coinvolgere tutte le abilità: scrivere, leggere, ascoltare e parlare (a breve un articolo sulle singole attività)
4 La scelta del posto
Il luogo dove vi metterete a studiare non dovrebbe essere una scelta casuale. Io direi che generalmente associamo i luoghi a determinati momenti ed esperienze, almeno a me capita così. Generalmente la casa è il luogo del riposo, per questo motivo lavorare da casa durante la pandemia è stato problematico per chi non ci era abituato. Se avete intenzione di praticare la vostra routine, scegliete un posto che in futuro potrete associare a questa attività. Un posto luminoso e silenzioso della vostra casa da riempire di cose che stimolino la vostra voglia di studiare italiano, tutte le vostre motivazioni devono essere davanti agli occhi a ricordarvi perché lo fate (foto di viaggi o di amici italiani, libri di italiano, musica italiana di sottofondo ecc.).
5 Tenere un registro
Un registro o una lista delle attività da fare in ogni singola sessione e divise per giorno, non solo è un’ottima maniera di organizzarvi ma anche un riscontro visivo immediato dei vostri progressi. Non c’è una sensazione più appagante di tirare una linea su un’attività completata, che sia a lavoro o nello studio.
6 Rompere la monotonia
Sembra un controsenso, ma non rispettare la routine ogni tanto in modo da rompere la monotonia potrebbe essere una buona idea. I più metodici non saranno d’accordo, ma non è una tragedia saltare una sessione o posticiparla o farla a metà. Una volta preso il ritmo, una sessione saltata non vi farà perdere l’orientamento. Anche variare le attività e i materiali che consultate è essenziale, il più grande nemico è la noia!
7 Ricerca di un riscontro
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Una delle cose più belle di studiare una lingua straniera è vedere che funziona! È di vitale importanza cercare un riscontro, cioè qualcuno o qualcosa con cui mettervi alla prova per misurare i vostri progressi.
La soddisfazione di vedere un miglioramento è energia vitale per il vostro progetto. Inutile dire che parlare con i nativi è una delle migliori cose da fare; se non siete in Italia potete sfruttare le piattaforme online di insegnamento (Italki, sulla quale insegno io, Preply ecc.) o cercare qualcuno che abbia voglia di fare uno scambio linguistico con voi (più facile con le lingua più ricercate come inglese, francese, spagnolo, cinese o arabo)
Ci sono anche altre alternative, ad esempio, vedere con una certa frequenza lo stesso film o la stessa serie, inizialmente con sottotitoli e poi senza. Scrivere dei saggi brevi (150 o 200) parole con un timer sempre più breve, partire con 30 minuti, poi 20, poi 10 e così via. Insomma cercate di capire cosa non riuscivate a fare prima e cosa riuscite a fare adesso.
Spero che questo articolo possa esservi utile a migliorare le vostre strategie di apprendimento. Se voleste aggiungere dei consigli, sarei molto felice di leggerli nei commenti.
Ciao Vincenzo!
Mi è piaciuto tantissimo l'articolo. Credo che è indispensabile creare un piano di studio in modo che sia più organizzato il percorso. Io faccio fatica a scrivere, forse perché non trovo il metodo giusto. Chissà! Starò attenta ai tuoi consigli nei prossimi post.
Un abbraccio,
Meli